Le restrizioni hanno ridotto il numero di collaboratori, ma la mensa dei poveri fiore all’occhiello del territorio, deve continuare a funzionare
La mensa di Nardò rappresenta un sostegno importante alle fasce deboli distribuendo ben trentamila pasti alle persone in difficoltà economica. In tempo di emergenza sanitaria i più anziani devono riguardarsi e per questo è stato lanciato un appello per coinvolgere nuovi volontari che possano sostenere il duro lavoro di chi serve in tavola e dà una mano in cucina. La mensa è un baluardo dei servizi al cittadino. Gestita dall’associazione Farsi solidali, braccio operativo della parrocchia cattedrale, ha compiuto sette anni nello scorso febbraio, “festeg giando” duecentomila pasti serviti in totale. Un’attività che rappresenta un bisogno primario per un centinaio di persone al giorno: il cibo. Da ciò l’appello, accorato, per dare una mano. “Cerchiamo urgentemente volontari per solo due ore – scrivono i responsabili della mensa – e chiamando i numeri 338 6203500 e 320 1969570 potete aiutarci ad aiutare” e poi rassicurano dall’associazione “Il volontariato sarà effettuato rispettando le norme imposte dallo Stato e garantendo la massima sicurezza”. L’ambiente in cui si opera sarà costantemente disinfettato; si indosseranno guanti, mascherine, cuffiette e non si avrà nessun contatto esterno se non con i responsabili che prepareranno i pasti. Ovviamente, per il bene comune, è responsabilità personale offrire la propria disponibilità solo se si è in perfetta salute.
fonte: Gazzetta del Mezzogiorno 12/03/20
fonte: Gazzetta Mezzogiorno 12/03/2020