A lanciare la richiesta Salvatore Esposito dal responsabile dell’Emporio solidale della Comunità Emmanuel di Lecce
Le misure di restrizione e la pandemia in corso sono andate ad incidere profondamente sulle famiglie in stato di disagio, colpendo su un’emergenza non prorogabile: le scorte alimentari. «Nei primissimi giorni di emergenza molti chiamavano per chiedere cibo, soprattutto latte per i bambini - dice Esposito in un’intervista sulla Gazzetta - ma le scorte di magazzino non ci consentivano di rispondere a tutte le richieste, e ci sentivamo impotenti, soli ed arrabbiati». Poi, «un aiuto è arrivato dai fondi messi a disposizione dal Governo e dai 11,5 milioni di euro stanziati dalla Regione Puglia». Quindi, il Comune di Lecce ha allestito insieme alla Protezione civile, un’area per lo stoccaggio di generi alimentari. «Si è praticamente riattivata quella Rete solidale, già creata nel 2017, costituita da tante associazioni di volontariato» sottolinea. Una cordata della solidarietà che vede in prima fila: Caritas diocesana, Croce Rossa, Laici Comboniani, Associazione Angeli di Quartiere Lecce, Emporio della Solidarietà della Comunità Emmanuel, Giovani per la pace - Sant’Egidio, Associazione Popoli e Culture, Associazione di Volontariato Banco di Solidarietà del Salento, Rosanna Righi, Associazione Forlife, Associazione Per un sorriso in più. Queste, quotidianamente forniscono ai più bisognosi generi alimentari, farmaci, supporto psicologico e assistenza. «Quest’emergenza fa capire che nessuna associazione, nessun servizio è in grado, da solo, di intervenire in modo efficace nel miglioramento della qualità di vita delle persone - sottolinea Esposito - Noi con l’Emporio continuiamo a garantire il sostegno alimentare, e non solo, alle famiglie già in carico e aventi diritto. Nel frattempo, in ottemperanza ai Decreti del Governo, l’Emporio ha potenziato i servizi fornendo alle famiglie, al posto del fabbisogno settimanale, una spesa alimentare necessaria per quattro settimane, al fine di evitare spostamenti ed assembramenti; ha attivato una app che consente alle persone in difficoltà, che risiedono nei Comuni della provincia, di fare la spesa online e riceverla nel proprio domicilio e sta supportando telefonicamente le persone che necessitano di un aiuto psicologico e sociale». Dal 18 marzo sono state consegnate 360 spese a domicilio, per complessivi 32.501 prodotti. Ora è necessario fare in modo che si riattivi quel «Tavolo anti sprechi» che vedeva insieme soggetti pubblici e privati, già istituito in Prefettura nel 2016, insiste Esposito. «L’auspicio è che questo lavoro di rete possa fortificarsi ed implementarsi - conclude - mettendo in comune le buone prassi e le idee per realizzare azioni di sincera umanità, accoglienza e per ricucire valori come dignità e coesione sociale».