L’Arcivescovo di Lecce Seccia “Esorto tutti a sostenere gli ultimi, sempre nel rispetto delle direttive di sicurezza”
«Vogliamo essere ancor più vicini ai nostri poveri in questo periodo di emergenza, non facendo mancare il cibo necessario al loro sostentamento. Esorto in verità tutti a sostenere gli ultimi, sempre nel rispetto delle direttive di sicurezza necessarie per il momento che stiamo attraversando» lo sottolinea con forza l’arcivescovo di Lecce Michele Seccia.
Un monito che è stato seguito primi fra tutti dai volontari della Caritas diocesana. Le mense ed i punti ristoro della città sono quasi tutti funzionanti. Il parroco di San Massimiliano Kolbe lancia un grido d’aiuto per carenza di approvvigionamenti dovuta allo stop della raccolta alimentare nei supermercati, mentre la parrocchia di Santa Rosa sta raccogliendo più del solito grazie ai prodotti invenduti che donano pasticcerie, rosticcerie e ristoranti a causa del rallentamento delle vendite dovuto all’emergenza Covid-19. I pasti ai poveri nei centri Caritas sono distribuiti da asporto in contenitori igienici, in pratica si ritirano e si consumano a casa o altrove; i volontari li distribuiscono muniti dei dispositivi di protezione individuali e rispettando rigorosamente le norme sulle distanze di sicurezza. Il numero dei pasti distribuiti non è sostanzialmente variato, si parla circa di 150 a pranzo e 400 la sera, ma sono diversamente distribuiti. Registrato un aumento della richiesta solo nella parrocchia di San Massimiliano Kolbe. I centri, come detto, sono tutti aperti ad esclusione del punto di ristoro serale del Sacro Cuore e di quello delle Vincenziane. Il punto ristoro serale del Sacro Cuore «è stato costretto a chiudere i battenti per mancanza dei dispositivi di protezione individuali e per qualche piccolo problema incontrato nella riorganizzazione dei volontari, ma riaprirà nel giro di due o tre giorni» precisa don Nicola Macculi direttore della Caritas diocesana. Chiuso invece da lunedì scorso fino a data da destinarsi il punto mensa delle Vincenziane, le suore ospitano anziani. Per il resto, come detto, le strutture sono tutte aperte. I punti di ristoro serali aperti sono: alle spalle della Cattedrale, in via Marco Basseo n. 21, nella parrocchia di San Massimiliano Kolbe in viaPistoia, presso le parrocchie di Fulgenzio, di San Lazzaro e di Santa Maria delle Grazie di Squinzano.
Don Antonio Murrone parroco di san Massimiliano Kolbe invece chiede aiuto, da loro le richieste sono aumentate e le provviste scarseggiano: «Lancio un appello: i volontari in questo periodo non possono fare la raccolta alimentare, abbiamo bisogno che ogni cittadino che va a fare la spesa si ricordi delle famiglie povere che stanno bussando più di prima alle nostre porte. Assistiamo quasi 100 famiglie ed il numero aumenta giorno per giorno. Ci sono famiglie intere in carcere con figli maggiorenni soli in casa ed anziani soli e poveri. Da noi è aumentato il servizio di consegna dei pasti a domicilio» insomma i volontari ci sono, ma mancano le risorse. Sono stati chiusi invece fino a data da destinarsi i due ambulatori della Caritas diocesana per ovvi motivi di contenimento del rischio. Nel complesso però il sistema di sostegno alle necessità dei poveri tiene bene grazie al contributo di chi si spende gratuitamente per il prossimo ed il servizio non registra calo di richiesta perché mangiare è una necessità non derogabile.
fonte: Gazzetta Mezzogiorno 12/03/2020